7. La Musica
Questo
Settimo Capitolo è dedicato ad un mio lavoro elaborato nel 2009 in occasione
della tesi di maturità scientifica presso il Liceo Scientifico Statale
Archimede di Acireale.
Il ligamen tra
filosofia e musica è stretto a tal punto da figurare l'una il mezzo dell'altra
per spiegare la natura; natura che è anche quella dell'uomo. La musica è,
come tutte le altre arti, un mezzo di espressione non già dell'uomo, ma di
quella Energia che tutto muove e tutto è. C'è chi la chiama Dio, c'è chi
la chiama Idea, c'è chi la chiama Assoluto, c'è chi la
chiama Noumeno, e così via.
PENSIERO N°75
"Musica. Non è
altro che quell'incessante
intenzione dell'imperituro Assoluto di manifestarsi a quell'essere finito che è l'uomo, d'essa sempre amante. Un' infinita epifania
intangibile ma straordinariamente intuibile: un brivido ch'attraversa lo spirito dell'intera
ed infinita umanità, uno sguardo d'estasi
sublime verso la fulgente empirea
immensità."
Questa
Energia si manifesta nella natura, in tutto il creato, con un'autocoscienza di
sé medesima che varia al variare di chi osserva, in quanto ci sono
tanti mondi, e quindi nature, quante sono le interpretazioni di essi.
L'interpretazione è coscienza, è natura conscia, che nell'uomo trova la sua
massima espressione. Quindi la musica è espressione conscia di quella Energia
manifesta, a più sfumature, nella natura. E se tutto è Energia, e la musica è
manifestazione di questa, allora la musica è presente in tutta la natura, come
tutte le altre arti, sopita, e solo quindi con la speculazione filosofica che
si intende la musica come tale, e diviene mezzo per spiegare questo
fenomeno.
PENSIERO N°76
"La Musica si
compone di quelle parole d'amore che Dio sussurra all'orecchio
dell'umanità"
Qui
interviene la missione del dotto fichtiana che consta
nell'estrapolare, far venir fuori, la musica dalla natura coscia, che è l'uomo;
e più il dotto è tale, più la musica si può estrapolare dall'uomo come la
statua michelangiolesca dal crudo marmo.
Per
la sua dolce o cruenta espressività, per la capacità di istruire e far provare
emozioni, per la sua importanza ed imponenza, la musica è stata da sempre
considerata arte e dono naturale.
PENSIERO N°77
"L'Arte è il
dono che Dio ha fatto agli uomini al fine di perseguire la ricerca della
sapienza, suggerendogli l'amore per la Conoscenza: la pittura, la scultura,
l'architettura per vederla; la musica per udirla; la poesia e la retorica per
comunicarla."
Annoverata
tra le Muse col nome di Euterpe, la musica è la massima espressione artistica
tramandataci dall’antichità. Arte che abbraccia sublimemente le più alte
speculazioni umane dal campo scientifico a quello umanistico, da quello
religioso a quello propagandistico. Studiata come scienza, fruita come arte,
prodotta come opera. Questa ha la capacità di entrare all’interno
dell’animo umano avvolgendo in un turbine di passione e disinibizione i
sentimenti ed i pensieri.
Nella
filosofia moderna la musica viene presa in considerazione nel Romanticismo, con
particolare attenzione nell’Idealismo, e nel Pessimismo. I principali
filosofi che trattano arte nell’accezione musicale sono:
Immanuel Kant (1724 – 1804)
La
musica senza testo coglie, senza alcun concetto, la “bellezza libera”, che è
giudizio estetico puro, quindi universale. Questa viene identificata come bello
artistico, poiché ha l’apparenza o la spontaneità della natura.
Questa
spontaneità proviene dal genio, che per usare le parole del filosofo di
Königsberg: “E’ talento (dono naturale), che dà la regola all’arte. Poiché il
talento, come facoltà produttrice innata dell’artista, appartiene anche alla
natura, ci si potrebbe esprimere anche così: il genio è la disposizione innata
dell’animo (ingenium) per mezzo della quale la natura da la regola dell’arte.”
– Critica del Giudizio.
Friedrich Wilhelm Joseph
Schelling (1775 – 1854)
L’arte
è l’attività nella quale si armonizzano completamente spirito e natura, è la
sintesi di un momento inconscio o spontaneo (l’ispirazione) e di un momento
conscio e mediato (l’esecuzione cosciente), che rappresenta la miglior chiave
per intendere la struttura dell’Assoluto: “L’arte è per il filosofo quanto vi
ha di più alto, poiché essa gli apre quasi il santuario, dove in eterna ed
originaria unione arde come in una fiamma quello che nella natura e nella
storia è separato.” – Sistema dell’idealismo trascendentale.
Georg Wilhelm Friedrich
Hegel (1770 - 1831)
L’arte
rappresenta il primo passo attraverso cui lo spirito assoluto acquista
coscienza di se medesimo, in quanto, tramite essa, l’uomo acquista
consapevolezza di sé o di situazioni che lo riguardano mediante forme sensibili
come la musica, le parole, le figure ecc. La musica conosce l’Assoluto nella
forma dell’intuizione sensibile. – L’enciclopedia delle scienze filosofiche.
Arthur Schopenhauer (1788 –
1860)
La
musica, oltre ad essere una via di liberazione dal dolore, si pone come
immediata rivelazione della volontà a se stessa. Si configura come l’arte più
profonda e universale e come una vera e propria “metafisica di suoni”, capace
di metterci a contatto con le radici stesse della vita e dell’essere. Non è una
via per uscire dalla vita, ma solo un conforto alla vita stessa. – Il mondo
come volontà e rappresentazione.
Friedrich Wilhelm Nietzsche
(1844 – 1900)
La
musica nasce da un'identificazione totale dell'artista con "l'uno
originario, col suo dolore e la sua contraddizione"; il prodotto di
quest'identificazione è puro, non riducibile a concetti ed immagini: “La musica
mai può diventare mezzo al servizio del testo, ma in ogni caso supera il testo;
diventa dunque sicuramente cattiva musica se il compositore spezza in se
medesimo ogni forza dionisiaca che in lui prende corpo, per gettare uno sguardo
pieno d'ansia sulle parole e sui gesti delle sue marionette.” – Musica e
parole.
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